Provenienti dalla bottega di Cesare Bernasconi, formarono inizialmente una società nel 1907 che funzionò bene dal punto di vista lavorativo: i loro organi erano di ottima fattura perché Nasoni era un ottimo fonico e cannista, mentre Gandini escogitava sempre soluzioni meccaniche e progettuali ingegnose e innovative. Le lacune dei due sono molto evidenti negli strumenti costruiti in proprio: le parti trasmissive e costruttive degli organi Nasoni sono spesso deficitarie, così come la parte fonica degli strumenti Gandini non risulta essere particolarmente curata, specialmente nelle “riforme” di organi ottocenteschi da lui seguite (Monte Olimpino e Santuario di Ossuccio).
La società si sciolse dopo sette-otto anni per tensioni personali: Nasoni era particolarmente burbero e indisponente, al punto da non esitare a insultare organisti e committenti, sacerdoti compresi, e il suo stesso collega.
Da allora ciascuno dei due lavorò in proprio, Nasoni fino alla seconda guerra mondiale, Gandini fino ai primi anni ‘50.
Nel 1921 il Gandini rilevò la fabbrica d’organo Lingiardi di Pavia. Lavorò sia in Italia che in Svizzera (esempio l’organo della Chiesa di Rancate), nella condivisione dello spirito della riforma ceciliana, ottenendo sempre riconoscimenti, affiancato dal nipote Piero, fino agli anni ’70.
L’attività di Nasoni continuò con Marco Abati, figliarese proveniente dalla Bassa bergamasca – era infatti nato a Torre Pallavicina, non distante da Orzinuovi – che entrò, dopo un anno di apprendistato presso i Balbiani di Milano, nella bottega di Nasoni nel 1935 per poi lavorare in proprio a partire dal 1940.
Le tensioni tra i due ex colleghi continuarono anche successivamente allo scioglimento della loro società: il figlio di Gandini, Giuseppe, racconta che il padre si trovava spesso a litigare con Nasoni per via del carattere turbolento che entrambi possedevano: mentre erano in costruzione gli organi di Cagno e Figliaro (siamo intorno al 1937), Abati faceva di tutto per prendere i materiali e le canne migliori e portarle a Figliaro, lasciando a Cagno quelle di seconda scelta e facendo imbestialire Nasoni!
Francesco Nasoni morì nel 1955/56. In provincia di Como Nasoni ha costruito da solo organi nuovi a Cagno, Colonno, Corrido, Figliaro e Solbiate, intervenendo poi su altri strumenti (Castiglione Intelvi, Casanova di Valmorea).
Dopo diversi approfondimenti e ricerche si può certificare che l’unico esempio di Organo costruito dalla Ditta Francesco Nasoni e Elia Gandini in Provincia di Como e quindi anche nella Diocesi medesima è quello della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano in Civello di Villa Guardia.